Una giornata speciale: la scuola di montagna, la scuola africana

Giovedì 28 maggio 2009 presso la nostra scuola si è svolto un incontro/laboratorio con una ex insegnante di Piancavallo, maestra Franca Petroni che ha insegnato per 12 anni in una scuola di montagna e negli ultimi anni, dopo il pensionamento, svolge con grande passione per circa tre mesi all'anno un'attività di insegnamento come volontaria, in quanto esperta di psicomotricità in situazioni di disagio, in una scuola per bambini sordomuti in Zambia.

L'incontro è stato decisamente interessante e coinvolgente per noi ragazzi e bambini ricoverati, sia della scuola media sia elementare in quanto ha permesso una conoscenza e una riflessione sulla diversità di insegnamento e di studio in una scuola ‘normale', in una scuola di montagna e in una scuola di una missione africana.

L'insegnante inoltre ha dimostrato un certo filing con noi ragazzi, ha saputo interessarci e coinvolgerci: ha presentato le diversità ambientali, i problemi legati ai trasporti per raggiungere le sedi scolastiche, i materiali didattici a disposizione nelle tre realtà, l'approccio allo studio e le motivazioni, le differenti modalità di insegnamento, le difficoltà di apprendimento.

Ci ha portato inoltre parecchio materiale fotografico, manufatti africani e minerali.

Ma lasciamo ora la parola ad alcuni di noi per qualche riflessione.

Iniziamo da Marco M. e Marco R. di prima media.

La maestra Franca è una ex maestra di Piancavallo, infatti in questa scuola ha insegnato 12 anni.

Quando è andata in pensione invece di non fare nulla ha deciso di insegnare in Africa, in Zambia, con i bambini sordomuti. Lei lì insegna nella prima classe elementare. Per andare a scuola alcuni bambini impiegano anche alcune ore per fare qualche decina di chilometri.

La maggior parte dei bambini che abitano nei villaggi lontani si fermano nella missione anche tutto l'anno, in piccole stanze molto povere.

Ci ha fatto vedere delle foto quando andava in macchina, dopo un acquazzone, e la strada era proprio impraticabile perché il terreno era solo fango.

La signora Franca ha i capelli grigi, è alta ed è molto magra. Indossava un abito realizzato con un tessuto africano dai colori sgargianti tipici di quel paese e dei gioielli con pietre e minerali del posto. È una persona simpatica, chiacchierona, molto energica e preparata.

Da subito con lei ci siamo sentiti a nostro agio.

All'inizio ci ha fatto vedere le cartine dell'Africa dove andava quando insegnava là e che percorso faceva per arrivarci impiegando anche trenta ore.

Ci ha spiegato che si tratta di zone dove c'è molta povertà e soprattutto non ci sono insegnanti preparati per insegnare a bambini sordi e ci ha detto che è importante intervenire prima dell'età della scuola perché imparare certi meccanismi dopo i sei – sette anni non dà grandi risultati.

Quando si reca da loro, in genere una volta all'anno, per circa tre mesi, si porta tutto il materiale necessario come quaderni, matite, colori e quando serve si arrangia come può, usando cartoni, corde, bacchette di legno, scatoloni. Porta sempre circa 50 chili che sono il massimo permesso dalla linea aerea che utilizza.

In ogni caso cerca sempre di trasformare tutto in un gioco perché imparano divertendosi.

Riccardo di seconda media ci racconta:

"La signora Franca ha insegnato in questa scuola per diversi anni e faceva psicomotricità ai bambini che non riuscivano ad “inserirsi nel gruppo”...Ci ha raccontato molte cose, ad esempio che una volta la scuola era molto più grande, c'erano 20 classi! Si è trovata molto bene qui! Ma ha detto che non tornerebbe ad insegnare perché ormai è in pensione...Ci ha poi parlato dello Zambia, un paese dell'Africa meridionale...aveva conosciuto una suora che ha fondato una scuola in una missione di quel paese, una scuola per bambini sordomuti. All'inizio c'erano 14 bambini, adesso 165...lei raccoglie soldi e materiali scolastici da inviare alla missione...ci ha raccontato di due grossi camion, con i container che sono partiti da Intra e sono arrivati in Zambia dopo quattro mesi e mezzo...come si sa l'Africa è povera ma non è proprio così. Ci ha spiegato che è un paese ricco di minerali preziosi ma i paesi industrializzati dell'occidente ne sfruttano la maggior parte. Lo Zambia è un paese molto fortunato perché è ricco di acqua...ci sono molte miniere e c'è soprattutto molto rame...è stato un incontro interessante ed educativo.

Olga, anche lei di seconda media, ci dice che:

"Giovedì abbiamo partecipato ad un'esperienza bellissima...Franca ci ha spiegato che una sua amica suora nel 1972 ha fondato una scuola “convitto” per bambini sordi in un paese africano. Cinque anni fa è andata a trovare questa suora ed ha conosciuto tutti i bambini intrattenendoli con giochi divertenti ma specifici per aiutarli con il loro problema, la sordità...nella stagione delle piogge ci sono violenti acquazzoni...la scuola inizia a gennaio...questi bambini stanno lì se sono poveri, sono pochi quelli che possono andare a casa...Se ci sono bambini orfani vengono affidati ai parenti più stretti...

In questa scuola insegnano a leggere e a scrivere...insieme a Franca hanno imparato molte cose e migliorato anche le loro capacità...ci ha spiegato che per un bambino sordo esiste solo quello che ha davanti agli occhi, è molto difficile apprendere il concetto di spazio e di tempo...ci sono classi da 8 – 10 alunni. Quelli più grandi hanno più difficoltà ad apprendere rispetto a quelli più piccoli, per questo è molto importante intervenire prima dell'età scolare perché si ottengono i migliori risultati. Frequentano la scuola dalle 7,30 alle 11,00, invece quelli più grandi fino alle 13,00...Con Franca hanno imparato le forme, i colori...per spiegare le grandezze prendeva ad esempio il bambino più grande e il bambino più piccolo e così tutti capivano la differenza...la mano destra e la mano sinistra venivano colorate con colori diversi...Ci ha mostrato anche i segni che i sordi utilizzano per comunicare...

Nello Zambia fa molto caldo ma l'aria è secca, le giornate hanno 12 ore di luce e 12 ore di buio...Ci sono molte miniere di rame, ci sono anche smeraldi. Le lingue ufficiali sono l'inglese e il bemba. Quando c'era lei la scuola di Piancavallo aveva più alunni di adesso e a lei affidavano sempre i casi più difficili perché era esperta di psicomotricità.

Ringraziamo la maestra Franca per il tempo che ci ha dedicato e ci auguriamo di averla ancora con noi. Gli alunni della scuola media di Piancavallo