Ospizi
 
                                                                                                                                   
 
Il nuovo ospizio
Il vecchio ospizio
 
 
 
Al Passo del Sempione, per chi arriva dall'Italia, sulla destra trova l'imponente costruzione dell'Ospizio, edificata nell' 800 e che attualmente ospita i monaci agostiniani.
È una possente costruzione di quattro piani, lunga 64 metri e larga 20, con una volumetria di 26000 metri cubi è il più grande ospizio di tutti i passi alpini europei.
Sempre aperto offre vitto e alloggio con 60 posti letto.
Questo nuovo ospizio, iniziato ai tempi di Napoleone fu completato e gestito dai monaci del Gran San Bernardo.
Il vecchio Ospizio (Alter Spittel o Grande Stockalper), invece, si trova un po  più in basso. Salendo dal villaggio di Simplon, lo si trova sulla sinistra. E  stato costruito nel tardo Medio Evo, periodo in cui la ripresa del commercio e dei traffici con il Nord, portò alla costruzione di numerosi  ospizi  e  soste  lungo le vie che conducevano ai passi alpini.
Un documento del 1235 fa accenno all edificio, di proprietà dell Ordine dei Cavalieri di Malta.
Nel 1655 fu acquistato da G. Stockalper per un valore di 800 pistole d'oro. Il nuovo proprietario risistemò tutta la costruzione e fece aggiungere la torre ancora oggi visibile.
Si tratta di una costruzione severa ma funzionale.
Lungo la via tra Domodossola e Sion ne sorsero almeno nove, per dare ricovero ed ospitalità a viandanti, pellegrini, mercanti e soldati.
Le soste erano utilizzate per il cambio delle bestie da soma e per il ricovero delle merci. Erano gestite da un “partitor ballarum”, che in accordo con le autorità stabiliva l'entità del dazio, il pedaggio e il controllo di muli e cavalli.
A Gondo, proprio sulla piazzetta degli edifici della polizia di frontiera, si ergeva maestoso un altro magazzino di Stockalper, che purtroppo recenti eventi alluvionali hanno irreparabilmente danneggiato. Attualmente è in costruzione un nuovo edificio, esattamente identico a quello andato perduto.
 
La sommità del passo  (2006 metri) sembra essere dominata e controllata da un enorme aquila in grandi blocchi di granito che guarda con espressione decisa verso la frontiera.
Era la “Guardia del Sempione” per tutti i soldati, sott'ufficiali e ufficiali della Brigata di Montagna 11 che durante i duri anni del servizio attivo dal 1939 al 1945 dedicarono fedeltà e senso del dovere alla patria, assumendo il pesante e non facile servizio di responsabilità al passo, così vicino al confine di stato.
La grande statua raffigura l'aquila imperiale napoleonica.