Passo del Sempione
                                                                                                                                                                                                                                                                                                          
 
La salita al Passo
                                                                                                                                   
 
Dove terminano le Pennine e iniziano le Lepontine la catena alpina si assottiglia e si abbassa in una comoda sella che è il Passo del Sempione (m 2006), la principale porta di comunicazione tra l'Ossola e il Vallese. Il toponimo ha quasi certamente un origine neolatina e sembra derivi da “Summo Plano” attraverso un termine dialettale “Sem Plaun”.
Una interpretazione più fantasiosa lo farebbe derivare da “mons Caepionis” dal nome del console romano Servilio Cepione, che sembra abbia valicato il Passo tornando in Italia dopo essere stato sconfitto dai Cimbri.
Da rifiutare la derivazione da un santo “Saint Plomb”.
 
Prospettive di importanza europea per questo Passo si aprirono soltanto dal XII secolo, dal tempo cioè delle Crociate. Il Sempione diventò una strada mercantile di prim'ordine e un passaggio obbligato tra le città italiane e le piazze commerciali dell Europa occidentale.
Furono aperte al traffico le Gole di Gondo, prima d'allora impraticabili mentre le grandi società lombarde concludevano trattati con il Vallese per il libero passaggio delle merci e, con i pedaggi, contribuivano in modo determinante al mantenimento della strada, dei ponti e delle soste, dove tenevano depositi e magazzini per le merci.
In seguito alle lotte tra l'Ossola e il Vallese, il Sempione venne quasi del tutto abbandonato, finchè verso il 1630 riacquistò la sua importanza per merito del gran signore vallesano Kaspar Stockalper. La sua morte nel 1691 segnò la decadenza del Passo.
Nel 1800 risorse per merito del grande Napoleone che volle la strada per il passaggio militare.