Kaspar Jodok Stockalper il “Re del Sempione
 
                                                                                      
                                          
 
Due immagini del vecchio Stockalper che si incontra poco prima della sommità del Passo
 
 
 
Kaspar Jodok Stockalper nacque a Briga, nel Canton Vallese, nel 1609 da una famiglia molto ricca con probabili origini italiane, quasi sicuramente di Milano.
Il nome originale era De Oltieri.  Nel 1330 un certo Antonio De Oltieri, commerciante, si trasferì a Briga ed acquistò sopra Berisal la “Stockalpe” dove si fece costruire una residenza. Venne così ribattezzato Antonio Oltieri de la Stockalper, da qui ebbe inizio l'abbandono del cognome italiano.
La sua era una famiglia facoltosa e il suo bisnonno era già stato nominato Gran Balivo, la più alta carica politica della regione.
Il padre, notaio, morì quando il piccolo Kaspar aveva solo due anni, e secondo le usanze del tempo, fu affidato alle cure di un tutore.
Trascorse la sua giovinezza prima alla scuola dei gesuiti e poi sulle orme del padre divenne un giovanissimo notaio e scrivano pubblico. Molto intelligente ricoprì ben presto molti incarichi pubblici arrivando a far parte  del Consiglio della Confederazione.
Studiò le lingue riuscendo a parlarne cinque in modo perfetto.
Intraprese rapporti commerciali con Francia e Belgio e non ancora trentenne aveva sotto il suo controllo tutti i monopoli commerciali lungo il Passo del Sempione. 
Su tutti il più importante era il traffico del sale.
Fu incaricato dei rapporti diplomatici con le principali corti europee dando inizio alla sua vertiginosa ascesa politica ed economica.
Era proprietario di terreni nel Vallese, in Ossola e in Francia, sue erano pure moltissime miniere di piombo, d'oro, di ferro e di rame.
Ebbe il privilegio postale fra Milano e i Paesi Bassi, servizio a cavallo che funzionò sul Sempione per 170 anni, anche in inverno.
Ebbe un buon giro d'affari soprattutto nel quinquennio 1665/1670 che gli fruttò un reddito pari a quattro volte quello di tutto il Vallese. Il suo patrimonio è stato valutato in circa 840.000.000.000 di lire. 
Tutti questi affari e traffici richiesero un gran numero di lavoranti fra someggiatori, magazzinieri e intermediari. Nel 1650 i mulattieri al suo servizio erano ben 212, dando complessivamente lavoro a circa 5.000 uomini. 
Per garantire la percorribilità in ogni periodo dell'anno assumeva operai stagionalmente per la continua manutenzione della mulattiera, che prima di lui era caduta nell'incuria e nell'abbandono. Investì molto danaro per farla allargare, fece costruire nuovi ponti e fece rifare il selciato.
Al Passo fece costruire l'Ospizio Stockalper, una costruzione severa ma funzionale come punto di sosta, ed altri magazzini lungo il percorso verso il territorio italiano.
A Briga fece costruire sulla vecchia dimora del padre un grandioso castello, con l'intento di farne la dimora più signorile di tutta la Svizzera. La costruzione  è composta da un grande edificio quadrangolare a quattro piani, diviso da un lungo corridoio da cui si accede a tutte le stanze. E  affiancata da un grande cortile circondato da arcate con balaustre e colonne di tufo su tre piani. L'intero edificio è dominato da tre imponenti torrioni a loro volta sormontati da cupole orientaleggianti. Le due torri angolari sono chiamate “Melchiorre e Baldassarre”, la terza, più alta si chiama “Gaspare” ed è sormontata da un sole fiammeggiante. Tutto l'edificio, il più interessante e bel palazzo della Svizzera barocca, si chiama “Domus Trium Regum” perché pose l'intero castello sotto la protezione dei Re Magi. La costruzione serviva anche da deposito delle merci in transito e come luogo di ritrovo per i vari mercanti.
Fece costruire anche la torre a più piani all'entrata di Gondo, con funzioni di magazzino e alloggio. Fece edificare collegi e conventi e restaurare numerose opere religiose.
La sua ascesa religiosa ebbe culmine nel 1670 quando anche lui fu nominato Gran Balivo della Repubblica del Vallese. Dal Papa ebbe l'Ordine dello Speron d'Oro, dall Imperatore Ferdinando III il titolo di Cavaliere del Sacro Romano Impero, dal Duca di Savoia fu nominato Barone di Duig e la Corte di Francia lo fece Cavaliere dell'ordine di San Michele.
Proprio grazie all'incremento  dei suoi traffici la popolazione locale conobbe un periodo di prosperità, tanto che, anche nei momenti difficili, Stockalper fu sempre riconosciuto come benefattore della popolazione vallesana. 
I suoi continui successi gli procurarono invece l'invidia dei nobili politici vallesani, che non potevano più competere con il suo tenore di vita e con la sua importanza come uomo politico. Riconosciuto come traditore lo condannarono ad una multa salatissima e all'abbandono di tutti i suoi averi. 
Stockalper partì in esilio volontario per Domodossola, dove fu ricevuto con tutti gli onori degni di un re. A Domodossola dove aveva case e terreni rimase per sei anni, contribuendo tra l'altro al finanziamento del Sacro Monte Calvario.
Tornò in patria nel 1685, dopo la morte di uno dei suoi avversari, e trovò la sua popolarità ancora immutata.
Morì nel 1691 all età di 82 anni nel suo castello di Briga. Il suo figlio più grande divenne anche lui Gran Balivo. Le sue spoglie riposano nella chiesa di Glis vicino a Briga. Solo una lapide sul pavimento dell'atrio ricorda  dove sono le spoglie mortali del grande Stockalper, il Re Del Sempione