Brr……!!

L’estate sta finendo, le giornate iniziano ad accorciarsi, l’aria si è fatta più fresca e i raggi del sole scaldano di meno.

Presto!! Cominciamo a scavare.

Le tane dove dobbiamo passare il periodo di letargo devono essere abbastanza profonde (anche 3m) per essere sicuri che il gelo non ci raggiunga.
Quando è possibile, preferiamo ristrutturare le vecchie dimore degli anni precedenti anche arricchendole di nuove camere e ingressi di servizio.
Si, perché una tana che si rispetti deve avere varie entrate e molte camere adibite a funzioni diverse. Innanzi tutto ci deve essere una camera per gli individui adulti, una cameretta per i più piccoli ed una stanza per gli anziani del gruppo.

Inoltre ogni camera ha un suo "bagno" indipendente con tanto di porta fatta di fango secco.

Infatti anche durante il letargo ci svegliamo più volte e dopo aver usato la stanza da bagno ne richiudiamo accuratamente la porta. Il lavoro è lungo e faticoso perché oltre a scavare, dalla fine di agosto iniziamo a strappare grandi quantità di erba che facciamo seccare per bene per foderare poi l’interno delle nostre tane per renderle più confortevoli durante il freddo e lungo inverno.

È giunto ormai il mese di ottobre e tutto è pronto!

Possiamo scendere nella tana dopo aver chiuso tutte le aperture con del fango indurito misto a fili d’erba con il gambo cavo per garantire l’aerazione.

      SILENZIO!!!

Inizia il lungo sonno che potrebbe durare fino a 6 mesi, interrotto da brevi risvegli, uno ogni 20-25 giorni. Pur riuscendo a sopravvivere siamo ad un passo dalla morte. Infatti la temperatura corporea scende da 37 a 3 gradi, il battito cardiaco rallenta da 80 a 1 battito al minuto e la respirazione scende ad una inspirazione ogni 3 minuti.
Anche gli scienziati non hanno ancora trovato la spiegazione di come sia possibile continuare a vivere in questa situazione di consumi metabolici quasi azzerati.
Solo il nostro sistema nervoso è sempre all’erta (da buona sentinella del resto), pronto al risveglio nel mese di aprile ai primissimi tepori primaverili.
Ma non dimentichiamo che il letargo è una strategia per superare l’inverno e il lungo digiuno che esso comporta.